L'ABBRACCIO SICURO PER I NOSTRI FIGLI
Il Circle of Security Parenting™ (www.circleofsecurityinternational.com) è un intervento psicoeducativo per aiutare i genitori a capire i comportamenti e i bisogni dei figli. Il Sistema Motivazionale Interpersonale dell’Attaccamento, ovvero cercare sicurezza in una fonte di protezione quando si è in stato di disagio, nel modello a circolo viene suddiviso in tre fasi che si alternano tra di loro:
allontanarsi all’interno del circolo nell’attività di gioco/esplorazione;
la sicurezza di poter ritornare dalla figura di attaccamento per bisogno di protezione e rassicurazione;
la necessità che il genitore accolga in modo affettuoso il ritorno.
Il compito dei genitori è cogliere i segnali del bambino in ogni fase del circolo, dandogli conforto e sicurezza attraverso la connessione emotiva coi suoi bisogni.
Un messaggio incoraggiante di questo metodo è che le ricerche mostrano che i genitori sufficientemente buoni sono adeguati con il proprio figlio per almeno circa il 30% del tempo di interazione. Tante volte come genitori non ci sentiamo all’altezza del nostro ruolo e, da genitori adottivi, ancora di più esigiamo da noi stessi una perfezione che serva a compensare i precedenti vissuti di sofferenza dei nostri figli: così ogni inadeguatezza rischia di imprigionarci in vissuti di vergogna e di colpa. Il COS-P™ ci dice che è possibile migliorarsi, che è normale sbagliare, perché nella vita siamo anche uomini e donne e non sempre riusciamo ad essere presenti al 100% per i nostri figli.
Il COS-P™ è un programma di prevenzione e sostegno alla genitorialità, volto a rafforzare il legame di attaccamento, migliorare le competenze genitoriali e la qualità della relazione familiare e promuovere l’attaccamento sicuro per uno sviluppo adeguato dei figli. E’ stato sviluppato e validato scientificamente da Kent Hoffman, Glen Cooper e Bert Powell, un gruppo di Psicoterapeuti statunitensi e si basa sul modello teorico dell’Attaccamento, ma non solo. E’ applicabile da trainer certificati che hanno seguito la formazione ufficiale prevista dal gruppo di studio. Il training di 10 incontri si avvale di grafici, slides e video supportati da un manuale e dei compiti a casa per promuovere e sostenere una riflessione dialogica tra faciliatore e genitore, favorendo così il percorso di sviluppo delle competenze genitoriali.
Questo approccio allena il genitore a leggere il messaggio latente dei comportamenti dei figli: “Cosa vuole dirmi mio figlio con questo atteggiamento?”. Rispondere solo con delle regole educative non considera il bisogno implicito di rassicurazione di tipo emotivo-affettivo. Se invece si prova a dare un senso al comportamento del figlio, viene facilitato anche il compito educativo, perché il bambino/ragazzo si sente compreso e accolto nei suoi bisogni più profondi e può accettare così i limiti del contesto. In questo senso per esempio il “time-out” non è più una tecnica da rimandare al bambino, ma una strategia che viene utilizzata dallo stesso genitore per non lasciarsi sopraffare dalle proprie emozioni e cercare di comprendere in modo più profondo quello che sta succedendo nella relazione con suo figlio. La sfida è restare emotivamente vicini durante “le disobbedienze” dei figli e cercare al tempo stesso di aiutarli a dare significato alle loro emozioni (confusione,disagio, ecc.).
Un altro aspetto importante del modello COS-P™ è la visione trigenerazionale: da genitori si rischia di commettere gli stessi errori dei propri genitori, nonostante tutti i nostri buoni propositi. A volte le reazioni emotive dei figli scatenano altrettante reazioni emotive intense nei genitori, che sono ricollegabili alla propria storia di attaccamento e a come, a loro volta hanno risposto le nostre figure genitoriali, creando quello che il modello chiama “sottofondo musicale” della propria esperienza. Riconoscere questo disagio aiuta il genitore ad andare oltre e permette anche di insegnare ai figli a riconoscere e capire le proprie emozioni, accogliendole e rendendo loro e noi più forti, sicuri e coerenti con il proprio vissuto.
Riflessioni personali sulle implicazioni del COS-P™ nella genitorialità adottiva:
Siamo consapevoli che i figli adottivi partono da uno stile di attaccamento non sicuro, qualsiasi sia l’esperienza che abbiano vissuto: questo approccio metodologico può accompagnare nel processo di riparazione verso la “possibile” costruzione di un attaccamento più sicuro cosiddetto “guadagnato” (o comunque meno insicuro).
Nel corso del processo riflessivo instaurato nel training, il genitore adottivo può diventare più attento ai bisogni di sicurezza del figlio, all’interno dello stile di attaccamento di base con l’abbandono subito e, al tempo stesso, divenire più consapevole del proprio stile di attaccamento nella personale storia biografica, comprendendo meglio le dinamiche di interazione tra la propria esperienza e quella del figlio.
Il processo narrativo della storia adottiva, proteso all’elaborazione del trauma dell’abbandono, diventa un percorso, dove l’andare è esplorare la propria esperienza passata e l’identità etnica e il tornare al porto sicuro è appunto il processo di riparazione con i genitori adottivi della prima ferita di attaccamento.
L’autoriflessione può essere utilizzata anche per riesplorare e riaccogliere il proprio senso di identità, ferito dal lutto dell’infertilità, dove l’andare verso è scoprire la propria motivazione all’accudimento autentico e profondo di un figlio che non è nato da noi e, il ritornare al porto sicuro, è sentirsi confortati nella coppia e con la propria rete familiare e amicale, elaborando il vissuto di impotenza e frustrazione e il senso personale di indegnità.
Il circolo è infine la rete sociale e civile che ci circonda e quanto questa è disponibile ad accogliere la famiglia adottiva con la sua normalità e la sua “specialità”, nel suo tornare alle mani sicure di una società, che può diventare aperta e pronta a valorizzare i momenti di vulnerabilità, come ad esempio la sensibilità verso i metodi alternativi per affrontare la storia personale nella seconda classe della scuola primaria o la curiosità verso la doppia identità etnica.
Silvia Montinaro
Psicologa Psicoterapeuta trainer COS-P, mamma adottiva, socia Petali dal Mondo
BIBLIOGRAFIA:
Kent Hoffman, Glen Cooper, Bert Powell e Bob Marvin IL CIRCOLO DELLA SICUREZZA Ed. Raffaello Cortina 2016
Donald W. Winnicott COLLOQUI CON I GENITORI Ed. Raffaello Cortina 1993
Francesco Vadilonga CURARE L’ADOZIONE Ed. Raffaello Cortina 2010
Daniel Hill LA REGOLAZIONE EMOTIVA Ed. Raffaello Cortina 2017
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